“Studi confermano che la canapa è 30 volte più potente dell’aspirina”
Questa scoperta evidenzia l’altissimo potenziale del trattamento con derivati naturali, che offrirebbe un potente sollievo senza il rischio di dipendenza da altri antidolorifici.
“Queste molecole non sono psicoattive e prendono di mira l’infiammazione alla fonte, rendendole antidolorifici ideali”.
MCB professor Steven Rothstein
Anche noi di Bfree, non siamo estranei al magico funzionamento della nostra medicina vegetale preferita, l’erba.
CANNFLAVIN A E CANNFLAVIN B E IL LORO LEGAME CON IL DOLORE
I ricercatori hanno scoperto come la cannabis produce le due molecole antidolorifiche, Cannflavin A e Cannfalvin B.
Scoperto, già dal 1985, che questi flavonoidi sono trenta volte più efficaci nel combattere l’infiammazione rispetto all’aspirina.
A causa di una sempre più severa regolamentazione che ha quasi bloccato le ricerche sulla cannabis, la recente ondata di legalizzazione ha dato l’opportunità ai ricercatori di continuare a fare queste scoperte rivoluzionarie.
Queste molecole non sono psicoattive e prendono di mira l’infiammazione alla fonte, rendendole antidolorifici ideali.
Inoltre, questi due flavonoidi, non avrebbero effetti secondari come accade con l’aspirina, il paracetamolo e per i vari FANS (rischio di emorragie, tossico per il fegato).
Possono ancora essere una valida alternativa agli oppioidi. Gli oppiodi, che attualmente vengono utilizzati per curare chi soffre di dolori cronici, bloccando i recettori del dolore che arivano al cervello ma comportano rischi significativi di effetti collaterali e creano dipendenza. Le cannflavine mirano al dolore con un approccio diverso, riducendo l’infiammazione.